Non occorre altro che entrare in una qualsiasi classe vocale o strumentale per osservare come la metafora sinestesica sie in più occasioni la migliore, se non l'unica, alleata, per condurre lo studente di musica verso l'espressività e l'eccellenza tecnica. Ugualmente la mnemotecnia del musicista consiste nell'intrecciare la memoria uditiva, muscolare e visuale, con la memoria astratta (e fotografica) del testo musicale. Risulta abituale il confronto con uno stimolo testuale, sonoro, grafico o puramente emozionale, come detonante di un'improvvisazione strumentale. E sebbene una nitida esperienza sinestesica sia qualcosa di strettamente personale, proprio quando dovoene cultura constituise tutto un patrimonio di sinestesie condivise. Il potere di comunicazione di un mezzo, nella sua essenza, tanto asemántico come la musica —linguaggio universale, si, ma con innumerevoli ligue e dialetti— si appoggia in una specie di vocabolari assimilati, che permettono all'uditore di interpretare emozionalmente il messaggio. Il cliché è forse il risultato più visibile di quella percezione collettiva, ed il compito del compositore può situarsi pertanto nell'uso di elementi perfettamente riconoscibili, o in terreni più o meno lontani da questi ambiti comunitari di comunicazione.
La manifestazione generale dll'interesse per la sinestesia nelle ultime decadi non è aliena al cambio di paradigma, che comporta il nostro recente ingresso nel mondo digitale. La possibilità di raprresentare fonti tanto eterogenee, come testi, dati, immagini o suoni, in un codice primario unificato ci sta portando a pensare in altro modo l'opera artistica. Il proprio codice, e le sue interazioni, si esprimono come un mezzo con possibile valore estetico in sé stesso. Il concetto di musica visuale, che dà nome al congresso MuVi2, percorre questo sentiero ed implica un ripensamento a ciò che può arrivare ad essere musica —o forse recuperare la definizione greco latina di Musica come scienza delle proporzioni, e nulla di più—. Elaborare l'immagine dinamica musicalmente suppone considerare per gli elementi visuali, quali il discorso temporale, la forma, le relazioni del contenuto... L'interazione tra vista e udito nel linguaggio audiovisivo —vera lingua materna delle nuove generazioni— ammette trattamenti molto diversi che il musicista attuale precisa e desidera conoscere.
La convocatoria di MuVi2 sta offrendo un'interessante tavolozza di possibilità per gli interessati in questa nuova area di creazione che, non a caso, è entrata nei piani di studio dei conservatori e facoltà di arte con la determinazione dell'ovvio, e con la vocazione di un lungo percorso.
Testo è stato publicato nel catalogo della mostra MuVi2, International exhibition of video and moving image on synesthesia and visual music.
© Ed. Fundación Internacional Artecittà 2009
ISBN 978-613-0290-1
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junio 2013